LA FINALE DELLE STELLE NEL NOME DI CESARE ERCOLE
Il Circuito ippico-benefico delle Stelle, nove giorni dopo l'ultima tappa di qualificazione all'Ippodromo dei Sauri torna sul magico circuito di Castelluccio per la Finale del Campionato 2025, intitolata all'indimenticabile Cesare Ercole, mancato a fine 2024.
Medico, manager e amministratore (del pubblico e del privato), sindaco della sua Broni e politico di rango al di sopra di ogni sospetto ed indagine, parlamentare con i 'colori' della sua Lega, quella di Miglio e Bossi forse più di questa di Salvini, per la gente dei cavalli e del trotto era l'Onorevole Volante, sia per l'appassionato impegno nell'ippica sia per le gran belle guidate e le molteplici vittorie dapprima nelle piste amatoriali e poi, a distanza di anni, proprio tra le Stelle.
"Un amico di cui sentiamo tutti la mancanza e fa strano non vederlo tra i partenti o non sentirlo per commentare i sorteggi ad ogni corsa, ma anche per parlare d'altro, girare l'Italia insieme in occasione delle gare e scherzare o condividere gioie e dispiaceri - dice Gianluca Cortellazzi, altro 'lumbard' con idee politiche decisamente diverse - io, lui e Foà ci siamo trovati da subito, merito pure di Roberto Mazzucato, che fu proprio Mister King a farcelo conoscere"...
Manca, ma è vivo nei ricordi e nell'esempio, nell'animo speciale di uomo e professionista, nei valori e nel valore della persona e nel lascito morale e comune per chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo. Nell'impegno e nella passione, anche per i cavalli per l'amore, il rispetto e il loro benessere, cause imprescindibili se si vuole - e Dio sa quanto ha dimostrato di volerlo - provare a salvare e rilanciare la nostra bistrattata ippica, ferita quasi a morte dall'autoreferenzialità di tutto il settore e da un assistenzialismo fine a se stesso e, in molti casi, a sostegno esclusivo di amici e amici degli amici, oltretutto in pieno conflitto d'interesse.
Ercole ha anche lavorato e contribuito al piano industriale per l'ippica e i cavalli sportivi collegato a una proposta di legge presentata dall'amica e 'collega' di partito Elena Lucchini e, insieme a un altro grande vecchio del trotto, il già citato Roberto Mazzucato, ha addirittura gettato le fondamenta per 'Ippica del Cuore Odv', onlus ora costituenda con il testimone raccolto dall'adorata figlia Letizia, da sempre appassionata di cavalli e di sport equestri che premierà, con un trofeo personalizzato (nella foto, accanto alla locandina dell'evento), il driver vincitore o l'amazzone vincitrice della sfida all'Ippodromo dei Sauri.
Proprio all'Ippica del Cuore è dedicata la raccolta fondi di giovedì a Castelluccio, con le donazioni da parte delle 10 guide finaliste.
Tra loro, in pista come sempre senza frusta, il campione in carica Francesco Corvino (che ha trionfato sia nel 2023 sia nel 2024 e punta a un clamoroso tris a seguire "anche se -lo dice sorridendo, ma forse è scaramanzia, stavolta sarà quasi impossibile e il mio favorito è La Licata, che al Garigliano ha vinto una tappa che, rifacessimo mille volte, non vincerebbe mai"; poi Corvino, imprenditore agricolo in Campania, sottolinea di "il quasi, perché l'impossibile non esiste e men che meno con i cavalli"...
Con lui -anzi contro di lui perché fuori dalla pista si è amici ma in gara tutti avversari, da rispettare ma da voler precedere al traguardo - oltre al palermitano La Licata, Geri 'Alvaro' Ramadori che insieme all'ex calciatore Simone Pacioni e all'amazzone Luisa Ciardo viene dalle Marche e che si è aggiudicato il torneo nel 2018 a Montegiorgio e nel 2021 a San Giovanni Teatino, il performer Paolo Chiari (titolo nel 2022) che arriva da Firenze, la pugliese Nadia Marseglia, il fotografo dell'ippica del centro-sud Domenico Zizzi, l'imprenditore-manager e grande campione sportivo (motonautica e basket) Giancarlo Cangiano che rappresenta Napoli, mentre dalla Lombardia (e più precisamente da Cremona) scende a Foggia Cristian Micheli, la voce -e penna- del salto ostacoli per Discovery, Sky ed Eurosport sia per il gruppo Riffeser, a cominciare dalla testata Cavallo Magazine.
Il circuito, fondato nel lontano 1988 dai giornalisti Franco Ligas (scomparso a settembre dopo una lunga malattia) e Alberto Foà, rappresenta una delle rarissime manifestazioni in grado di bucare il muro d'indifferenza - colpevolmente reciproco, perché come ricordava proprio Ercole "il mondo esterno non ha bisogno dell'ippica ma l'ippica ha bisogno del mondo esterno" - tra la gente e le nostre corse, come testimonia anche lo spazio e la copertura mediatica che questi eventi guadagnano, fuori dalla routine e finalmente, di nuovo, sport, spettacolo, passione e divertimento, oltre ai tanti obbiettivi di solidarietà e sensibilizzazione messi in campo e raggiunti.
Dalle singole prove (che restano importantissime), nel 2009, è poi stato istituito anche il Campionato, sostenuto prima dall'Unire e ora dal Masaf (con in prima linea il Direttore Generale Remo Chiodi e l'intero staff attento al benessere e alla promozione), applaudito anche dalla Uet per la regola -e il messaggio- di gareggiare senza frusta.
Nell'Albo d'Oro del Campionato brillano, a conferma che con i cavalli serve un approccio dolce e sensibile, anche la straordinaria cantante Petra Magoni, la popolarissima Jessica Pompa, la 'barlady' Giada Settimi, l'amazzone del Trec Irina Pockar e Denise Trinca mentre tra gli uomini, a parte i tre in gara giovedì, vanno ricordati l'ex portiere del Toro Davide Morello, la voce del ciclismo Riccardo 'il Magro' Magrini, l'imprenditore immobiliare Fabietto Marchino, il manager della Federazione Artigiani Maurizio Piergallini, il fantino di galoppo Dario Vargiu e lo stesso Foà che. da coordinatore, come quest'anno, preferisce non prendere parte alle finali ma nel 2013 e nel 2014 fu costretto a parteciparvi per contrattempi di altri e se il primo anno finì al secondo posto, dominato dalla scatenata Jessica, quello dopo vinse per distacco alla guida di Odra.
A chi lo scudetto di questa stagione?
Naturalmente molto dipenderà dal sorteggio dei cavalli ma, a prescindere dagli abbinamenti, favoriti veri e propri non ce ne sono e poi, i pronostici sono fatti per essere smentiti.
Il tifo locale sarà probabilmente diviso tra Nadia Marseglia e Mimmo "fotox" Zizzi, mentre Lety Ercole si dichiara 'quasi assolutamente imparziale' e spiega il 'quasi' con il piacere che avrebbe "se a vincere fosse chi tra i finalisti avesse avuto modo di conoscere un po' più a fondo papà e a guadagnarsi la stima come driver correndo con lui, in modo particolare Cristian Micheli, Paolo Chiari, Francesco Corvino e Luisa Ciardo"...
"Quella dei cavalli è stata la passione di mio nonno e, fin da bambino, di papà, che oltre a correre e ad essere proprietario studiava e sapeva tutto sulle linee di sangue del trotto ed è stato tra i protagonisti i principali dell'ippodromo di casa, quello di Broni - continua Letizia - e anch'io ho cominciato presto, perché mi regalò un cavallo da sella che ero ancora ragazzina; avrebbe avuto piacere entrassi anch'io nella famiglia delle Stelle e presto, università permettendo, farò in modo di accontentarlo e di farmi contenta perché l'idea mi piace tantissimo, anche se prima devo impratichirmi alla guida, se possibile con la scuola di Alberto e Gianluca (Foà e Cortellazzi, ndr). Alla stessa stregua, so di averlo reso felice e lo sento nei battiti del suo cuore nel mio, nell'impegnarmi in prima persona per il benessere dei cavalli e per i progetti dell'associazione, con la presidenza di Mister 'King' Mazzucato, che ho convinto ad accettare, perché nessuno sarebbe stato meglio di lui che, insieme a papà, l'ha pensata e fondata".
"Certo, il viaggio da Pavia a Castelluccio sarà indubbiamente lungo e impegnativo - conclude - ma per niente al mondo avrei rinunciato, anche perché, altro esempio che papà mi ha mostrato, la passione non conosce né confini né ostacoli. Anzi, gli ostacoli ci sono eccome, ma con la passione si possono superare"...
Un evento da non perdere, insomma. Una scommessa da vincere. E in un ippodromo gestito con attenzione, eleganza, cura e ospitalità dalle 'ragazze' della famiglia Maglione, anche loro nel solco dell'esempio del patriarca Luigi.
Ingresso libero in tribuna a partire dalle 12 e diretta tv sul canale 151 del digitale terrestre e sul 220 di Sky. intorno alloe 18, 20