Salto Ostacoli - Porro: Bologni, un maestro
Conosciuta in tutto il mondo come la “Formula 1 dell’Equitazione” il Global Champions Tour è stata presentato al Circo Massimo, il grande spazio archeologico sotto al Palatino che lo ospita dal 2019, dopo l’iniziale presenza allo Stadio dei Marmi.
Da nove anni unico appuntamento italiano del tour internazionale che caratterizza il Global, Roma sarà la quattordicesima e penultima tappa stagionale della sua diciottesima edizione. Inalterata la formula della tre giorni (da venerdi 30 agosto a domenica 1 settembre, ingresso libero) da 15 gare (6 a 5 stelle, 9 a 2), con un montepremi complessivo di 780 mila euro (oltre 36 milioni quello stagionale totale) e con la partecipazione di 226 cavalieri e amazzoni e oltre 200 cavalli di 30 Nazioni.
Di rilievo la presenza della neo medaglia d’oro olimpica a Parigi/Versailles, il tedesco Christian Kukuk, e di quella di bronzo, l’olandese Maikel van der Vleuten, L'Italia avrò in campo sette cavalieri azzurri (Emanuele Gaudiano, Piergiorgio Bucci, Emanuele Camilli, Alberto Zorzi, Francesco Turturiello, Giacomo Casadei con il super veterano Arnaldo Bologni) per gli appuntamenti di spicco - tra cui il Gran Premio Roma di domenica alle 14’30, dotazione 500 mila euro - e 29 tra amazzoni e cavalieri che prenderanno parte al resto delle competizioni.
In margine alla presentazione abbiamo chiesto al c.t. e selezionatore azzurro Marco Porro una sua opinione su questa manifestazione e la presenza degli azzurri.
Questo Global sarà la preparazione ad altri eventi o è fine a se stesso?
E’ importante per noi confrontarci con gli stranieri, non ne abbiamo molte occasioni, geograficamente siamo un po fuori dal giro. A olandesi, francesi, belgi basta un viaggio di 2 ore per partecipare a concorsi europei importanti, per noi le distanze sono notevoli.
Giochi di Parigi chiusi amarament per Camilli e Odense.
Un percorso micidiale. Il primo ostacolo era alto 1,62, solo in tre non hanno commesso errori.
La finale EEF a Varsavia è il prossimo appuntamento della squadra azzurra.
L’abbiamo vinta due volte, stavolta comunque è tutta da giocare. Temibili e che puntano al successo sono Olanda, Austria e Irlanda.
Il Gran Premio Roma di questo Global assomiglia molto a quello omonimo di Piazza di Siena, anche come dotazione.
Come a Villa Borghese la concorrenza sarà agguerrita, i migliori binomi puntano tutti ad esserci.
E l’Italia ha tirato fuori dall’archivio una leggenda come Arnaldo Bologni, classe 1960.
La molla è stato l’acquisto di un paio di ottimi cavalli, D. Mark quello che Arnaldo preferisce. Lo hanno galvanizzato e riportato in campo dove ha molto da insegnare a tutti. Stavolta con lui ho dovuto mettere da parte la mia politica di far largo ai giovani. il mio lavoro rimane comunque quello di continuare a portare in giro nuovi binomi, convocando anche i cavalli italiani nella Coppa delle Nazioni.