L a storia e il ritorno alle corse di Bellei, il driver più vincente
L’Imperatore del trotto riappare sulla scena. Enrico Bellei, il driver più vincente di sempre nel trotto italiano, dall’alto delle sue 10.452 vittorie, ritorna alle corse dopo uno stop di 6 mesi e mezzo. Enrico, che in una carriera iniziata nel 1982 ha vinto 23 frustini d’oro (di cui 19 consecutivi) e oltre 300 gran premi, tra cui quattro volte il Derby Italiano del trotto.
Sarà un palcoscenico di prestigio, quello dell’ippodromo di Treviso nel Gran Premio Biasuzzi, a far ricomparire in un gran premio, guidando il 4 anni Fortunadrago Font, l’inconfondibile giubba neroverde di Bellei. Il guidatore dalle mani magiche e dalla visione tattica sopraffina che un cronista francese, in occasione della vittoria nel Prix de Luxembourg con Urlo dei Venti – sabato 27 gennaio 2018 a Parigi – definì : “Belleì, superbe”.
Sono tanti i tifosi di Enrico, figlio d’arte (il padre è Nello, allenatore guidatore che con la celebre casacca biancoceleste a righe con berretto rosso della scuderia Kyra ha scritto pagine memorabili del trotto anni Sessanta e Settanta), che aspettavano di vedere quei colori neroverdi dietro la macchina dell’autostart.
Quella classe, quella sensibilità nelle mani, quella capacità di lettura della corsa accomuna Bellei a un solo grande del passato, il fuoriclasse della guida: Sergio Brighenti, detto il Pilota. Nel trotto moderno ci sono tre guidatori che per buone mani e visione tattica avvicinano l’Enrico Nazionale nel ranking italiano. Sono Roberto Vecchione, Antonio Di Nardo e Santino Mollo.
Nessuno ha però il carisma di Bellei, il seguito di tanti appassionati che lo seguono e lo appoggiano con un ticket al di là del valore tecnico e della forma del cavallo che guida. E lo seguono nei vari ippodromi, Firenze, Bologna, Milano e Roma. Già, la Capitale con i suoi ippodromi alternatisi nella storia, da Tor Di Valle all’odierna pista di trotto alle Capannelle. Lì dove spesso il guidatore montecatinese ha deliziato la platea a suon di successi ripetuti nell’arco di un pomeriggio di corse, tripli, poker e compagnia cantante.
Nella memoria certi assoli, certe vittorie da lontano come nel Derby del 2012 in sulky a Pascià Lest o in una notte stellata nell’amato Sesana, storia del Gran Premio Città di Montecatini, 15 agosto 2017. Al ristorante panoramico una signora in elegante abito da sera con lo sguardo rivolto verso la pista afferma: “Vai, Bellei”. La giubba nero verde è a metà della dirittura di fronte alle tribune e sta allungando in sulky a Timone Ek. Che se ne sta andando dagli avversari. Il cavallo e l’Imperatore del trotto vinceranno di 40 metri. Il distacco più netto della storia della corsa.
Adesso è ora di tornare in sediolo. Le notizie che arrivano dall’ambiente vicino a Bellei dicono di un Enrico motivatissimo. L’obiettivo del prossimo quadriennio è l’attacco a quelle 11 mila vittorie. Un altro record da superare dopo aver tagliato il traguardo dei 10 successi il 17 marzo 2021. “Mi chiamo Bellei, sono un figlio di un modenese che s’innamorò di Montecatini e al Sesana fu più di un riferimento, fu un collega, un amico, un cittadino, un uomo generoso. Io ho continuato su quel percorso, vincendo le corse. Superandolo nel numero di successi, ma se ho trovato un mio spazio nell’ippica lo devo a lui, al suo esempio, alla sua dedizione al lavoro, alla sua lealtà sportiva”.